La tradizione musicale a Chioggia. Note su vicende e personaggi dal XIV al XVIII secolo e sugli organi storici tuttora presenti in città

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Un libro sulle tradizioni musicali a Chioggia, un argomento che se trattato con nomi e date, il tutto documentato, ne rende appetibile la lettura.

Descrizione

Tanti sono i motivi per scrivere un libro: il più importante è che ci siano i materiali che devono essere raccontati e che siano di particolare interesse.

E’ quello che si può dire di quest’ultima fatica del nostro direttore Vincenzo Tosello, un libro sulle tradizioni musicali a Chioggia, un argomento che se trattato con nomi e date, il tutto documentato, ne rende appetibile la lettura. In primis i “grandi” della musica nati a Chioggia e giunti all’apice come Gioseffo Zarlino, le cui “Istituzioni armoniche” fanno scuola e dettano le basi per scrivere musica; Giovanni Croce, organista e compositore, e quel Paolo Quagliati che, trasferitosi a Roma in giovane età, fu organista dapprima in San Pietro e poi a Santa Maria Maggiore (nella cui cripta si trova la sua tomba sepolcrale) per ben 30 anni, dei quali l’autore scrive ampiamente tra “I personaggi”. L’opera si suddivide in tre parti; nella prima “Cantori, maestri di cappella, organisti” il Tosello trascrive ciò che risulta dalle carte d’archivio della Curia e di alcune parrocchie e costruisce l’elenco dei cantori e maestri di cappella in San Martino e in Cattedrale, che va dal 1357 al 1745 con tanto di inizio e fine attività per ciascuno. Così pure gli organisti delle chiese più importanti con la proposta di un elenco che parte dal 1357.

Se ci sono i cantori e i maestri di cappella ci sono anche i materiali a cominciare da tre antifonari del secolo XV, preziosi codici miniati con l’intero Ufficio liturgico in canto gregoriano. E che il canto fosse importante nella liturgia lo si desume anche dalle norme del Sinodo diocesano del vescovo Grassi (1648) che obbligavano i canonici a conoscere il canto gregoriano. Che nelle chiese di Chioggia ci fossero degli organi importanti lo dimostra l’elevato numero di organisti che si sono succeduti alle tastiere delle diverse chiese, in particolare della Cattedrale dove spicca il nome di Girolamo Diruta da Perugia che fu a Chioggia dal 1596 al 1602. Il secondo capitolo dal titolo “I personaggi” è dedicato ai musicisti eminenti di Chioggia e qui, oltre a Zarlino, Croce e Quagliati, di cui si è detto, troviamo Jacopo da Bologna a Chioggia nel 1376, Nicolò Fragerio (1419) e Francesco Santacroce Patavino (1529). Il terzo capitolo è dedicato agli organi. Qui il nostro autore descrive in maniera esaustiva e con ampia documentazioni fotografica gli organi delle nostre chiese. Per la Cattedrale dà notizia dell’organo che c’era nella chiesa distrutta dall’incendio e poi, ultimo, di quello attuale realizzato dal Callido nel 1788 e recentemente restaurato da F. Zanin.

A seguire gli organi delle chiese di San Francesco, di San Giacomo pure del Callido, come da contratto di costruzione, quello doppio di Sant’Andrea, quello di Santa Caterina, della chiesa dei Filippini e di San Domenico. Tralascio di scrivere delle caratteristiche tecniche di questi diversi strumenti a canne che il lettore potrà rilevare dalla lettura delle tante pagine dove il testo è integrato da fotografie che mostrano canne, consolle ed altro. Un’opera che ha richiesto un lungo tempo di ricerca tra le “antiche carte” degli archivi di Curia e delle parrocchie e che dimostra mediante adeguata documentazione che Chioggia era nei secoli addietro una città che in campo musicale non aveva nulla da invidiare a città più grandi. Una ricerca, insomma, che fa luce su aspetti particolari della vita musicale in città nei secoli in esame e cioè su musicisti, musiche e strumenti propri delle tante chiese cittadine.

Giorgio Ranzato

Tosello Vincenzo, La tradizione musicale a Chioggia. Note su vicende e personaggi dal XIV al XVIII secolo e sugli organi storici tuttora presenti in città, Ed. Nuova Scintilla, Chioggia 2019, pp. 80.