Almanacco di Sottomarina, Borgo Madonna, Brondolo, Ca’ Bianca, Ca’ Lino, Cavanella, Sant’Anna.

10,00

Angelo Padoan (a cura di)

Notizie storiche, religiose, culturali, fatti, personaggi, curiosità, informazioni utili (5. Vicaria di Sottomarina)

Chioggia 2005, pp. 206.

Descrizione

41-almanaccosottomarinaPrefazione

Eccoci dunque, amici lettori, alla quinta tappa del nostro percorso “ideale” — ma in fondo anche molto concreto — lungo il variegato territorio della diocesi clodiense nel quale, da oltre sessant’anni, è capillarmente diffuso il nostro settimanale, che ne è diventato come l’emblema e il punto di riferimento: atteso e seguito da molti, sia dentro che fuori della cerchia ecclesiale; noto, si può dire, a tutti per quel che è andato rappresentando e rappresenta nella storia e nella vita locale, avendo esso assistito alla nascita e alla chiusura di molte altre testate, ben più blasonate forse e sicuramente più sovvenzionate, ma di tenuta evidentemente meno duratura… 
Il quinto volumetto – con l’ormai consolidata agilità nella veste tipografica unita all’incisività dello stile e dei contenuti assicurati dall’esperienza di Angelo Padoan, che sinceramente ringraziamo – ci conduce ormai, dopo la perlustrazione delle zone più discoste, verso il cuore della realtà diocesana, dentro appunto al territorio del Comune di Chioggia, anche se ancora solo sulla soglia del “centro storico”, il Vicariato Urbano, cui, nel piano preventivato sei anni fa, sarà riservato l’ultimo volume.

Al centro dell’attenzione dunque dell’ “Almanacco 2005” il vasto Vicariato di Sottomarina che comprende praticamente, oltre al popolosissimo centro balneare, ormai parte integrante del pulsante agglomerato cittadino, tutte le frazioni del Comune chioggiotto – tranne la 
frazione di Valli di Chioggia, che, per un’eredità del passato tuttora incomprensibile, rimane da secoli (ma sarà sempre così?…) al di fuori della giurisdizione diocesana clodiense. 
L’attento lettore troverà in queste pagine una miriade di informazioni, selezionate e ordinate con la consueta maestria, nei più diversi settori: dalla panoramica storica, dettagliata anche per le singole più piccole località, a quella religioso-ecclesiale, con le precise indicazioni sulle comunità parrocchiali che nel corso dei secoli e tuttoggi costituiscono la rete di base dell’articolazione territoriale e il punto di coagulo per le aggregazioni comunitarie; dalle informazioni sulle attività 
lavorative e sul folklore alle note di curiosità dialettali; dai personaggi più significativi nei vari ambiti fino ai numeri telefonici da tenere a portata di mano… 
Nella scansione dei luoghi ci siamo affidati ad un rigoroso ordine alfabetico, cosicché cominciamo da “Borgo Madonna” (assumendo di ritenerla località specifica) e finiamo proprio con quella “Sottomarina” cui indubbiamente va assegnata una gran parte delle evocazioni storico-culturali, a sua volta per altro suddivisa nelle sue diverse comunità parrocchiali.

Anche la gran parte dei personaggi, assegnatone qualcuno di volta in volta alle varie località, si concentra in un capitolo apposito, a ridosso della trattazione su Sottomarina, prima di lasciar spazio ad una silloge variegata di “curiosità”, che non mancheranno di soddisfare l’attenzione e il gusto dei lettori di ogni estrazione. 
Fedeli alla peculiarità socio-ecclesiale della pubblicazione, non abbiamo dimenticato di mettere in rilievo la presenza delle comunità religiose (ahimé, diminuite di non poche unità nel corso degli ultimi decenni) e delle istituzioni ed opere di assistenza di particolare rilievo. 
Al lettore viene così offerta una visione sintetica, generale ma puntuale, sul complesso della vicaria e sulle specifiche località, sulla vita e la storia delle comunità, sui caratteri emblematici della popolazione e sulle figure più significative che l’hanno onorata. 
Un territorio vasto, come dicevamo, ma anche particolarmente differenziato, con una popolazione a differente tipologia, tanto da aver ispirato nei decenni precedenti una ben diversa suddivisione vicariale. Più di qualcuno ricorderà, infatti, che fino al 1981 il “Vicanato Urbano” comprendeva, unito a quello di Chioggia, l’agglomerato di Sottomarina, riconoscendo una certa omogeneità ai due centri, per altro costituiti, fino a qualche anno prima, da un numero piuttosto esiguo di parrocchie (fino al 1966 erano solo tre a Chioggia e non più di tre a Sottomarina…).

Il restante territorio – l’entroterra, detto anche con un certo distacco “campagna” – costituiva invece il Vicariato suburbano comprendendo tutte le frazioni: una zona e una popolazione certamente più omogenea rispetto all’integrazione imposta dalla riorganizzazione successiva, dettata comunque da criteri di una rinnovata ristrutturazione ecclesiale. Ma la evidente distinzione tipologica – sia del territorio che della popolazione – è continuata ad emergere e a farsi sentire, tanto da suggerire anche in tempi recenti di riconsiderare l’ipotesi di un eventuale ritorno alla precedente suddivisione. Ma poi non se n’è fatto nulla; anche perché occorre dire che nel frattempo tutto si è andato evolvendo e rimescolando. Da una parte Sottomarina è ormai totalmente urbanizzata ed ospita nei suoi fitti condomini e all’interno delle sue popolose comunità una gran parte di famiglie, più o meno giovani, dalle radici chiaramente chioggiotte, in genere pienamente integrate con i nativi Sottomarinanti che solo in parte hanno mantenuto le vocazioni occupazionali dei padri, venendo a costituire in pratica una popolazione non meno dinamica del passato ma certo più modernizzata, dedita alle più differenti attività. Dall’altra, le zone periferiche non sono da meno: l’urbanizzazione galoppa a pieno ritmo anche nelle frazioni, almeno in alcune, tra cui certamente da tempo e sempre più Sant’Anna, oltre che Valli, ma ora anche Ca’ Lino con la vasta area edificabile dei Ghezzi – e l’intensificazione dei rapporti con il centro cittadino rende sempre meno lontane le mentalità e le abitudini, come pure le esigenze e le prospettive. Il discorso porterebbe ad affrontare la spinosa questione abitativa, alla quale si spera siano stati posti dagli amministratori – proprio in questi giorni – degli efficaci rimedi per frenare l’esodo sempre più inquietante delle giovani famiglie o di chi cerchi comunque un alloggio 
abbordabile; per non parlare anche delle attività imprenditoriali che non sembra ancora trovino collocazione soddisfacente nell’entroterra comunale; e per non parlare, infine, della persistente inadeguatezza della viabilità, con l’unica strada a grande percorrenza, la statale Romea, a tagliare drammaticamente in due (più che a servire) un’ampia fetta della zona in parola.

Con tutto ciò, il territorio e le comunità che andiamo a presentare mantengono vive delle potenzialità eccezionali che nel corso degli anni hanno avuto modo di concretizzarsi ed incrementarsi, proprio grazie all’industriosità e all’inventiva degli abitanti. Le risorse di cui è stata generosa la natura – dall’invidiabile amplissima spiaggia che percorre da nord a sud tutto il cordone litoraneo, al fertile terreno sabbioso intensivamente e razionalmente sfruttato, ai vasti specchi d’acqua tra mare e laguna, ai grandi corsi d’acqua tra fiumi e canali e – unite alle capacità dei singoli e delle comunità – dall’eminente attività turistica a quella ittica non meno importante nelle sue diverse articolazioni, all’intraprendenza imprenditoriale nel senso più ampio; dall’edilizia all’artigianato, dal tempo libero allo sport… – ci offrono un panorama cittadino di tutto rispetto che, se anche in continua ricerca di riscatto e di dovuti riconoscimenti a più vasto raggio, si impone con la sua piena dignità, non priva di un certo fascino. 
Esula dall’agilità e dalla peculiarità di questo volumetto l’analisi specifica della dimensione pastorale, ma la documentazione abbondante testimonia di una fede ben radicata nel territorio e nella gente, e di una passione profonda per le proprie tradizioni che proprio nei valori religiosi trovano spesso l’ispirazione più alta, di una continuità nella partecipazione alla vita comunitaria, specie parrocchiale, di una dedizione a tutta prova di pastori esemplari e di numerosi fedeli laici.

Il rimescolamento abitativo, con la mobilità che ha caratterizzato l’inurbamento di questi ultimi decenni, ha certamente sconvolto abitudini e punti di riferimento per molte delle famiglie che son venute a fissare in queste zone del comune la loro residenza, come per quelle originarie che con esse hanno dovuto, a volte a fatica ma in genere sempre con frutti apprezzabili, integrarsi. Cosicché le comprensibili difficoltà di comunità via via crescenti e trasformantisi, o di costituzione totalmente nuova, sono state nel tempo progressivamente superate fino a dar vita ad aggregazioni parrocchiali e associazionistiche di indubbia incisività anche nel più complesso tessuto urbano in cui si trovano inserite. 
L’auspicio è che anche riandando alle radici della storia locale, condividendo e ampliando le conoscenze sulle comunità vicine – impresa resa possibile a suo modo anche da questo semplice sussidio – si possa crescere di più e meglio, in ogni campo, tutti insieme. 
Consegniamo questo quinto volumetto ai lettori di “Nuova Scintilla” e a tutti gli abitanti della diocesi, anzi a tutti coloro che, in un modo o nell’altro incrociano le nostre strade o desiderano venire a contatto con questa porzione di territorio e di gente che ha certamente anch’essa molto da dire.


Don Vincenzo Tosello 
Direttore di “Nuova Scintilla” 

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