Antichità di Chioggia sacre e profane

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Scelte da S.E. mons. Giannagostino Gradenigo vescovo clugiense e disegnate da Giovanni Grevembroch nel 1763. Illustrate da mons. Girolamo Ravagnan canonico onorario nel 1835

Chioggia 1996, pp. XII, Tav XLIII, 52: copia anastatica, con trascrizione dei testi, a cura di Nico & Matteo Sibour Vianello, del codice conservato nella biblioteca diocesana di Chioggia: “Antichità sacre di Chioggia del Medio Evo raccolte ed illustrate da D. Giannagostino Gradenigo monaco casinese vescovo della medesima città e di suo ordine dissegnate da Giovanni Grevembroch nel mese di novembre MDCCLXIII”.

Descrizione

12-Antichita-sacre-di-ChioggiaPresentazione
Questa pregevole pubblicazione, cui NUOVA SCINTILLA aveva posto mano fin dall’anno precedente – ad ideale compimento delle celebrazioni del 50° anniversario di fondazione (23 dicembre 1945) -, esce nei giorni che vedono l’avvio del cammino triennale di preparazione al grande Giubileo del 2000.
Essere profondamente radicati nel passato e insieme decisamente proiettati nel futuro è la dimensione propria dell’uomo e del cristiano che si riflette nelle sue stesse opere, come ci impegniamo che avvenga per questo nostro giornale locale immerso nella storia che scorre.
Riprendere un’opera del passato rendendo la fruibile nell’oggi ha dunque anche un significato di stimolo per il futuro: come l’uomo, così una comunità e una chiesa locale è anche ciò che è stata, per essere autenticamente ciò che sarà.
La pubblicazione delle ANTICHITÀ SACRE del medioevo chioggiotto – così come ci sono state consegnate nel codice voluto dal vescovo Giannagostino Gradenigo, fissate dal tratto geniale di Giovanni Grevembroch duecentotrentatré anni fa – si colloca a buon diritto in quel lodevole recupero culturale del passato storico-artistico che viene attivato in questi anni anche con realizzazioni museali concrete a livello cittadino e a livello diocesano: un libro così può essere definito quasi un museo domestico della memoria artistico-religiosa clodiense, proposto e accolto per educare alla conoscenza di una componente non trascurabile delle proprie radici e provocare ad una maturazione anche estetica del senso religioso e del comune sentire.
Doveroso, da parte nostra, il grazie agli scrupolosi puntuali curatori e a quanti hanno sostenuto generosamente l’impresa; e spontaneo l’augurio che essa serva all’intento incontrando il favore di quanti sapranno intelligentemente apprezzarla.
Don Vincenzo Tosello 
Direttore di NUOVA SCINTILLA

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