Ascoltando il silenzio

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Presentazione
La presenza delle “Sorelle Povere di S. Chiara” in diocesi, nel monastero “Cuore Immacolato di Maria” di Contarina, è un dono singolare del quale la Chiesa di Chioggia deve rendere grazie a Dio.
È un dono che dura da quarant’anni e mi auguro non venga mai a mancare, perché ci sia sempre in mezzo a noi chi con la propria vita di totale consacrazione a Dio, di preghiera e di adorazione eucaristica, di umiltà e di povertà, ci aiuti a vivere i valori fondamentali della fede e della autentica carità.
Le pagine che seguono, frutto di accurate ricerche e di attenta riflessione, ci offrono l’opportunità di ripensare alle motivazioni spirituali e pastorali che spinsero il Vescovo Mons. Giovanni Battista Piasentini a volere il monastero e alla attualità del messaggio che esso ci rivolge.
+ Alfredo Vescovo

Il monastero delle Clarisse “Cuore Immacolato di Maria” in Contarina nel Quarantesimo della fondazione e nell’VIII Centenario della nascita di S. Chiara d’Assisi. 1952-1992 / 1193-1993.

Chioggia 1993, pp. 208

Descrizione

6-ascoltandoIntroduzione
Avete mai provato a chiedere a qualcuno, a dei giovani o a persone meno giovani – anzi, avete mai chiesto a voi stessi – il perché della vita contemplativa? “Che ne pensi delle suore di clausura?” è una domanda di rado affrontata anche nei gruppi in parrocchia o nelle ore di religione (ma talvolta compare persino sulla stampa o alla televisione…): domanda difficile che si cerca di aggirare.
La prima reazione è di sorpresa per il semplice fatto che sia stata posta: imbarazzo, incertezza sull’opportunità di affrontarla. Poi subentra la riflessione con la percezione di entrare in un’atmosfera unica, troppo lontana o troppo alta, eppure persino affascinante. Spesso s’insinua, però, la propensione alla rinuncia: è così difficile parlarne, che non ne vale la pena: ed ecco il distanziamento, volontario o no, comunque timoroso o addirittura sornione nei riguardi di una realtà che sembra d’altri tempi e d’altro mondo. Per non parlare di quando si giunge ad archiviare tutto con un sorriso o con una battuta.
Le prospettive ampie – ben sopra il nostro normale orizzonte – che una domanda così può far intravvedere meritano invece di essere accostate, comprese e riproposte senza inutili remore. E’ qualcosa che si apre oltre i confini: come una percezione di ciò che potrebbe essere una vita integra e nuda, nella sua essenzialità unica ed eterna: “saranno come angeli nei cieli” ci riecheggia alla memoria, così imbrattata di parole e di immagini, quella intricata pagina di vangelo (Mc 12,25). Ma queste donne non sono “angeli”: solo creature umane, impastate di storia, che pure si alzano al di sopra del tempo, con quella carica d’amore assolutamente eccezionale e perciò incomprensibile a molti. Quanto più essenziale e sublime, quell’amore, tanto più intenso; quanto più libero da legami e da punti di riferimento terreni tanto più profondo e totale…
Che sia una prospettiva che conta, questa? Che possa davvero parlare questo drappello di piccole “Sorelle Povere” di Chiara d’Assisi (insieme alle altre monache e ai monaci contemplativi) alle donne e agli uomini del nostro tempo?
E’ quello che vogliamo scoprire in questo modesto tentativo di rievocazione, perché il monastero che la Provvidenza ha donato alla Chiesa di Chioggia, quarant’anni fa, in Contarina, possa parlare ancora e di più alle orecchie frastornate e al cuore a volte intorpidito di noi, uomini d’oggi, immersi nella fatica e nell’ansia del quotidiano, nell’esuberanza e nella frenesia del tempo che fugge.

L’Autore

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