Fasana Polesine

10,00

Lorenzo Carnovik 

Chioggia 2008, pp. 268

Descrizione

63-Fasana-PolesinePremessa

Queste pagine raccontano in breve la storia di ciò che è successo nell’arco dei secoli a Fasana. Non è un lavoro storico esaustivo, ma è basato su dati storici che l’autore ha trovato sulla chiesa e sulla parrocchia. Il lavoro, dopo le origini del nome, ripercorre la storia ci­vile, legata a fatti naturali ed umani, soffermandosi in particolare su eventi significativi quali la bonifica op­pure le lotte del 1800. Fasana si fregiò del titolo di Comune durante la Re­pubblica cisalpina. Ora è frazione, situata a Nord Ovest di Adria, percorsa dai fiumi Adigetto, Brèsega, Ceresolo e da numerosi scoli, fossi, fossati a testimonianza che erano luoghi di amene valli dopo i lavori di bonifica, sia da parte di famiglie nobili per costruirvi le loro case padronali, sia da parte dell’Impero asburgico e del Go­verno italiano negli anni ’20 con la bonifica globale.

Fatti di uomini su campi ed acqua che ha preso il nome di progresso. Le bonifiche sono state viste come simbolo della vittoria dell’uomo sulla natura, perché aveva la necessità di terre coltivabili.

Il mare, i fiumi, le paludi, i boschi, la varietà delle forme viventi nella loro perfezione arcaica, contrapposti alla visione odierna che abbiamo della nostra zona, si avvicendano sulla tavola del tempo a riflettere la storia dell’uomo che si è annesso un territorio, iniziando un dialogo tra lui e la natura, trasformandola. Vere e proprie trasformazioni sono avvenute con l’affermarsi della civiltà agricola, che modificò in modo duraturo l’ambiente, così come sta facendo la civiltà industriale, iniziata nel 1800.

I capitoli che riguardano la parrocchia, si concentrano su notizie certe in un ar­co che inizia dal 1612, data di costruzione della chiesa sulle basi di una preesistente, allo smembramento del­la Parrocchia dalla giurisdizione di Cavarzere per dive­nire parrocchia autonoma, all’inizio del 1674, diventata di fatto indipendente nella cura d’anime nel 1724, fino ai giorni nostri. Tutto questo seguendo il succedersi dei sacerdoti che hanno profuso la loro vita sul territorio, nomi legati ad opere murarie, mentre rimane invisibile e solo a Dio conosciuto il bene che hanno fatto a tante anime, ac­compagnandole nel loro pellegrinaggio terreno. Per il presente lavoro si è voluto attingere a ricerche precedenti, soprattutto per ciò che riguarda i secoli che hanno segnato questo territorio.

Il libro si chiude con uno sguardo alle opere d’arte custodite nella chiesa di Fasana: giunte a noi attraverso il tempo, parlano della fede degli antenati. Un’avvertenza è utile per capire l’opera realizzata dall’amico e sacerdote don Lorenzo. Per avere un’idea più concreta di quanto si trova qui scritto, va conside­rato lo scorrere del tempo. Un secolo comprende in media tre generazioni: nonno, padre, figlio. Quindi, quattrocento anni comprendono dodici generazioni: dodici uomini che si succedono progressivamente sulla scena della storia. Questa considerazione aiuta a capi­re come il passato è legato al presente e fa sentire me­no lontana la narrazione dei fatti.

don Carlo Lucio Pollini

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