Descrizione
Il Seminario di Chioggia
Come sempre interessanti le pubblicazioni a ritmo ormai annuale che ci offre mons. Giuliano Marangon. Stavolta, dopo le chiese della diocesi, ha preso in attento esame la “storia” del nostro Seminario Vescovile, dalla sua nascita come “seminario dei zaghi” (da cui il vocabolo “zaghéti” cioè chierichetti, ndr) fino ad oggi.
Si tratta, come le definisce l’autore, di “annotazioni”, ma sono annotazioni documentate e ricche non solo di immagini, perlopiù inedite, ma soprattutto di spunti storici, “ispirate – come il curatore scrive nell’introduzione – in qualche modo dalla riconoscenza verso tanti confratelli che non sono più”. Chi di annetti ne ha un certo numero sulle spalle ritroverà tanti volti venerandi “per impegno e passione pastorale” che in qualche modo sono stati coinvolti nell’attività del nostro Seminario.
Chi non ricorda, ad esempio, don Eugenio Bellemo detto “prete Codugno”, don Cristoforo Bullo dell’ultima messa di mezzogiorno in Duomo, il minuscolo mons. Nordio detto “Papéta”, i fratelli sacerdoti Pagan detti “Taragnola”, il raffinato teologo mons. Pietro Ravelli, predicatore domenicale in Duomo, il distinto mons. Angelo Monaro, lo scherzoso mons. Angelo Padoan, che predicava sempre ad occhi chiusi e attendeva paziente ogni domenica mattina, giorno di visita dei familiari dei seminaristi, alla porta dell’«ufficio economato» il versamento delle quote mensili?… Figure ormai scomparse di un mondo ecclesiastico clodiense irripetibile. Ma quel che più valorizza il volume curato, come sempre con molta precisione, da mons. Marangon è la documentazione storica relativa al seminario e le cure che vescovi come Peruzzi, Ambrosi e in particolare Piasentini profusero per ampliarlo, modificarlo, aggiornarlo e soprattutto arricchirlo di spiritualità e di fervore vocazionale.
C’è un “pezzo” di storia patria nel nostro Seminario, dapprima ubicato nell’isola di San Domenico e poi nell’attuale sede, ex antico convento delle suore Cappuccine, soppresso e demaniato nel 1808. Forse a molti lettori interesserà la parte iconografica del libro, con foto inedite, recenti e passate, ma per molti ancora attuali. Il nostro Seminario, che ha ormai due secoli di vita, oggi è – pur con le crisi vocazionali in atto – ancora in attività, anche se non si ritrova più da moltissimi anni, al soppresso ingresso di calle Seminario, il portinaio-custode “Gigi Pansa” seduto nel suo “sgabuzzino”. Da segnalare infine la parte documentaria e soprattutto le significative testimonianze di alcuni sacerdoti, ex allievi del seminario, ora “maturi” sacerdoti.
Angelo Padoan
Giuliano Marangon (a cura di), Il Seminario Vescovile di Chioggia. Annotazioni, Ed. Fondazione SS. Felice e Fortunato, coed. Nuova Scintilla, Chioggia 2014, pp. 169.
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