La devozione alla Madonna della Navicella

5,00

Narrazioni, poesie, immagini

Chioggia 2008, pp. 164.

(in allegato “La Madòna de la Navesèla” di Turriddu Songini)

Descrizione

60-devozione-alla-Madonna-della-NavicellaPrefazione

L’intenzione iniziale era quella di limitarci alla riedizione in fascicolo di due serie di narrazioni sulla vicenda dell’apparizione della Madonna sul lido di Sottomarina, rintracciate durante lo studio delle prime annate del nostro settimanale “Nuova Scintilla”: una curata dal prof. Cotturelli e l’altra di anonimo (ma attribuibile forse all’allora parroco di S. Giacomo mons. Angelo Boscolo Sassariolo), apparse a puntate cavallo degli anni 1958-1959, in occasione delle celebrazioni per i 450 anni dall’apparizione.

Si aggiunse poi l’opportunità di allegare anche la narrazione in dialetto e in lingua elaborata dal poeta Songini, recentemente scomparso; ma si arrivò successivamente a pensare, coadiuvati dall’assessorato alla cultura del Comune di Chioggia, ad una vera e propria “antologia” che raccogliesse insieme le diverse espressioni della devozione popolare alla Madonna della Navicella: testi narrativi e composizioni poetiche, soprattutto, ma anche, almeno a livello indicativo, documenti iconografici quali i capitelli sparsi nelle calli e alcuni “santini”. Così sono confluite in questo volume, per fermarci alla stampa periodica, la prima narrazione uscita a puntate sul settimanale cattolico chioggiotto “La Fede” nel 1879 e poi la esposizione proposta da P. Emilio Venturini (che, per altro, fu anche direttore de “La Fede”) nella sua “Guida religiosa di Chioggia” nel 1896. Seguono, quindi, le due narrazioni a puntate, di differente stile e impostazione, uscite nel 1958 e nel 1959 sull’attuale settimanale diocesano “Nuova Scintilla”. Un posto di rilievo occupa il “Poemetto” di don Carlo Zennaro, recentemente tradotto in modo efficace anche sulle scene da un gruppo locale; e di seguito l’altra sorta di poemetto, ma in prosa (in vernacolo e in lingua), ideato con devozione dal Songini come suo ultimo omaggio alla Madonna (che esce anche come volumetto a sé stante, allegato).

Il settore delle “poesie” è poi molto ricco e articolato: a cominciare dai testi poetici degli Inni popolari rivolti alla Vergine della Navicella in diverse epoche, a partire dal 1600 e fino ai più recenti. Poi alcune poesie in lingua, quindi molte altre in dialetto – recuperate, per lo più, tra quante hanno partecipato ai concorsi annuali organizzati dalla comunità parrocchiale della Navicella, una serie delle quali risulta purtroppo anonima, perché è stato impossibile risalire all’autore.

Al reparto iconografico – non molto consistente in verità (avendo deliberatamente tralasciato ad esempio le tolèle, già oggetto di recentissime pubblicazioni), ma certamente suggestivo poiché comprende tutti i capitelli superstiti dedicati alla Madonna della Navicella nelle calli chioggiotte ed alcune tra le immaginette (o “santini”) più diffuse – abbiamo voluto far seguire anche alcune delle preghiere espressamente composte, in genere dai vescovi chioggiotti, per l’invocazione popolare alla Beata Vergine della Navicella.

Sarebbe stato impossibile, evidentemente, raccogliere tutto ciò che è stato scritto sulla storia dell’apparizione e sulle peripezie dell’Immagine e dello “zocco”, che ne costituiscono le singolari vestigia tuttora conservate e venerate. Ma si è voluto comunque aggiungere, al riguardo, una nota bibliografica che raccolga, almeno a livello di scheda, il maggior numero possibile delle pubblicazioni edite fin dal primo diffondersi dell’evento.

Si tratta, come dicevamo, di una “antologia”: appunto una sorta di corona di fiori da offrire alla Vergine nel ricordo dell’apparizione che ella volle accordare al popolo chioggiotto, attraverso l’incontro misterioso con un umile ortolano, cinquecento anni fa.

La grande mobilitazione verificatasi in questi mesi attorno all’evento cinquecentenario, che ha certamente contribuito ad intensificare la devozione mariana e a orientarla nel modo più consono, non ci può tuttavia nascondere il livello generalmente modesto dell’interesse che suscita nell’attuale clima socioculturale l’attenzione alla dimensione spirituale e religiosa della vita.

L’averne recuperato anche la sua visibilità civica, sull’onda della radicata tradizione chioggiotta che ha visto sempre al riguardo la piena consonanza tra le diverse autorità, può essere di aiuto per incarnare maggiormente nel nostro odierno contesto il messaggio che la Vergine ci volle affidare quel giorno. Rimettere in onore anche nelle nostre famiglie, oltre che a livello personale, la devozione a Maria – che sa sempre condurci efficacemente a Gesù – sarà impresa ardua, di questi tempi. Ma vale la pena provarci, magari appunto agevolati, temporaneamente, dall’impatto delle celebrazioni centenarie. Allo scopo – insieme ad altre iniziative culturali ed editoriali, oltre a quelle specificamente religiose – anche questa “antologia”, omaggio e strumento a più mani e a più voci, ci auguriamo possa rivelarsi utile.

Don Vincenzo Tosello, direttore di “Nuova Scintilla”

60bis-Turriddu-Songini(in allegato a “La devozione alla Madonna della Navicella. Narrazioni, poesie, immagini”)

Turiddu Songini

La Madona della Navesèla

Breve racconto storico-religioso

(con introduzione di mons. Dino De Antoni)

pp. 32

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