Meritevoli per pietà e scienza

10,00

A cura di Gina Duse

Padre Emilio Venturini e il Pantheon de “La Fede” (1876-1880)

Chioggia 2009, pp. 152

Descrizione

68-meritevoliperpietaescienzaPrefazione

Nella meritoria opera di scavo e di riscoperta di documenti e di memorie locali, civiche ed ecclesiastiche, che Gina Duse sta portando avanti – in particolare nella miniera costituita dall’archivio diocesano di Chioggia – si iscrive questa pubblicazione che raccoglie le numerose biografie di illustri personaggi chioggiotti comparse sulle colonne del settimanale diocesano “La Fede” edito dal 1876 al 1880.

Questo agile volume fa seguito a quello particolarmente ponderoso recante la riproduzione anastatica dell’intera raccolta del periodico diocesano e ne costituisce come un primo risultato: ne coglie, infatti, e ne focalizza, amplificandolo e rendendolo più abbordabile, un aspetto specifico: l’attenzione peculiare ad alcune eminenti figure che hanno segnato la storia, la cultura e la vita della città lagunare nel corso del XVIII secolo assurgendo ad emblema di virtù e di valore. Una serie di corposi medaglioni, ben curati secondo lo stile dell’epoca, leggibili ora tutti di fila fino a formare un quadro piuttosto eloquente della dinamicità culturale e artistica, civica e socio-politica, spirituale e religioso-ecclesiale che caratterizzò la vita chioggiotta almeno nei suoi più noti esponenti.

A dire il vero, già prima qualcuno – probabilmente il prof. Giuseppe Maria Duse, insegnante in Seminario – s’era preso la briga di raccoglierli dalle pagine sparse de “La Fede” in un consistente fascicolo: ed è appunto da questo, rintracciato nell’archivio diocesano, che idealmente prende le mosse l’attuale pubblicazione, riallacciandosi per altro, come dicevamo, alla recente edizione anastatica del settimanale ottocentesco, curata dalla stessa Duse e arricchita da vari contributi. Anche il presente volume nasce corredato da un consistente studio della curatrice ed è impreziosito da fotografie e immagini ricavate dagli stessi archivi locali e attestanti la presenza di una vasta documentazione che, anche se incompleta, si presta ad ulteriori scoperte ed approfondimenti.

La collezione offre uno spaccato di vita cittadina, certo attraverso persone eccellenti, ma nondimeno in modo coerente e concreto perché per la maggior parte immerse nel vissuto della città e partecipi delle problematiche locali, oltre che, non di rado, proiettate in dimensioni più ampie, per la caratura stessa dei personaggi. Anche se non si può giungere ad un’attribuzione precisa dei testi, pubblicati generalmente anonimi sulle colonne del periodico chioggiotto, si può risalire in qualche maniera ai loro autori, tra cui sembra prevalere in modo speciale lo stesso prof. Giuseppe Maria Duse. Ma almeno curatore e revisore – in un solo caso, probabilmente, anche autore; mentre altri testi possono essergli attribuiti solo a livello indiziario – si può senz’altro ritenere quel Padre Emilio Venturini, fondatore della Congregazione delle Serve di Maria Addolorata, che fu direttore del giornale diocesano dal 1877 fino alla chiusura della testata.
Tra le motivazioni dell’operazione promossa da “La Fede” era certamente presente il desiderio di evidenziare le glorie della città come pure la volontà di additare alla comunità e alle giovani generazioni modelli di cittadini “realizzati” a beneficio proprio e della collettività.

“Realizzarsi per realizzare” – come rileva nel suo studio la Duse – è, infatti, una delle prospettive in cui si colloca questa sorta di ideale rassegna che presenta figure meritevoli di lode e di stima per il livello raggiunto personalmente in vari campi e per la preziosa opera di servizio portata avanti in favore della città e dei suoi abitanti, e, non di rado, oltre i suoi stessi confini.
“Sintesi tra pietà e scienza” è un’altra espressione che può aiutare a comprendere la poliedricità delle figure e degli interessi coltivati, con un saggio equilibrio tra l’una e l’altra sfera, in una visione globale che recupera tutti gli aspetti e le dimensioni del vivere umano. Si tratta, in altre parole, di persone che hanno compreso, vissuto e testimoniato il valore dell’ “essere per”: non chiusura in se stessi ma crescita nella dedicazione agli altri e all’intera comunità.
L’elenco dei ventisei personaggi, tra cui una donna (Rosalba Carriera), offre uno spettro sufficientemente ampio e variegato per cogliere nel suo insieme la ricchezza culturale e sociale, civile e religiosa che caratterizzò in modo peculiare quello che può essere definito il “secolo d’oro” – il ‘700 – anche per la città posta nel lembo sud della laguna veneziana. Ma non si può dire che manchino alla città altre figure emblematiche anche in altri secoli, nei precedenti e nei successivi. Per questo la rassegna che “La Fede” pubblicò a fine ‘800 e che noi rieditiamo nel 2000 per darla in mano ai lettori di oggi, diventa anche stimolo ad un aggiornamento della memoria, ad un ampliamento della cerchia di uomini e donne famosi che illustrarono la vita della nostra città.

Su questa linea, insieme a qualche altro sporadico tentativo, si è collocato anche l’erede de “La Fede”, il nostro attuale settimanale diocesano “Nuova Scintilla” che, a più riprese, si è fatto carico di commemorare figure importanti del panorama storico, religioso e culturale locale: meritano menzione le rubriche “Profili chioggiotti” (iniziata nel 1984), Personaggi chioggiotti” (avviata nel 1987), “Famiglie chioggiotte” (negli anni ‘90), “Figure scomparse del clero clodiense” (anni ‘90), “Personaggi e curiosità” (a cavallo tra gli anni ‘90 e il 2000), “Personaggi clodiensi” (anni 2000) di Angelo Padoan, come pure altri servizi speciali centrati su noti personaggi di origine locale in occasione di ricorrenze decennali, pluridecennali o centenarie della rispettiva nascita o morte. Altre rubriche, curate dallo stesso A. Padoan, hanno riguardato episodi e curiosità della storia, della cultura e del folklore locali: tra quelle più longeve ricordiamo “Ai tempi del Cupido” (dal 1986 agli anni ‘90), “Rivisitando la storia locale” (dal 1984 fino al 2000), “Storia e folklore” o “Folklore chioggiotto” (anni ‘80), “Curiosità clodiensi” (per tutti gli anni ‘90 fin nel 2000), “Aneddoti e curiosità” (anni ‘90). Senza dimenticare la dimensione più ampia relativa al territorio diocesano; citiamo qui “Tra le pagine di storia diocesana” (degli anni ‘90); ma anche gli “Almanacchi”, editi per le varie zone della diocesi dal 2001 al 2006, che non hanno mancato di evidenziare, insieme ad episodi significativi, le figure più eminenti nella storia dell’intero territorio.

Per restare ai personaggi, 1’ “Almanacco di Chioggia”, pubblicato dalle nostre edizioni nel 2006 a cura dello stesso Angelo Padoan, ha riportato in uno specifico settore foto e breve profilo di un centinaio di chioggiotti distintisi nei vari ambiti nel corso dei secoli.
Non sono mancati e non mancano, per altro, nel giornale diocesano – giunto al suo LXV anno – altre rievocazioni di squarci eloquenti della storia, della cronaca e della vita cittadina, quasi a costituire, con le sue stesse pubblicazioni a cadenza settimanale, una sorta di “biografia” permanente e aggiornata della città, intesa come comunità vivente, fatta di persone e di relazioni.
Tutto ciò, oltre a costituire un prezioso patrimonio di spunti e di documentazione, diventa anche stimolo per nuove raccolte e pubblicazioni, sempre più complete, da perseguire non per vano orgoglio o per campanilismo, ma per una doverosa conservazione-trasmissione della memoria, per un giusto riconoscimento da attribuire a chi ha meritato per la città, per ispirare ulteriori testimonianze personali di valore e di dedizione, per promuovere un arricchimento ideale e concreto della vita stessa della comunità locale.

Si assiste, per altro, anche a livello cittadino o provinciale, a periodiche assegnazioni di medaglie e benemerenze in vari settori – dalla pesca all’artigianato, dalla cultura al giornalismo, dallo sport al turismo, ecc. – e non sono state fuori luogo recenti iniziative dell’amministrazione comunale chioggiotta finalizzate alla consegna di riconoscimenti per quanti hanno illustrato il nome della città con il loro ingegno e con la loro attività. Oltre agli individui, particolarmente benemerite di una promozione della vita e dell’immagine della città sono anche alcune ormai storiche istituzioni e alcune realtà associative, presenti esse pure in differenti settori.
Un secolo non meno fecondo di figure eminenti potrà rivelarsi anche quello da poco concluso, il tormentato e intenso Novecento, il “secolo breve” che ha vissuto una storia più accelerata, dunque forse più a rischio di oblio. Nomi come Carmen Baldo, Eleonora Duse, Michele Bighin, Antonio Ravagnan, Raimondo Calcagno, Antonio Carisi, Eugenio Bellemo, Vittore Bellemo, Mario Venturini, Antonio Bertotto, Angelo Brombo, Dario Galimberti, Luigi Pagan, Walter Pregnolato, Attilio Scarpa, Paolo Penzo, Giovanni Lombardo, Vittorio Marcozzi, Riccardo Naccari, Lorenzo Padoan, Mario Padoan, Mario Chiereghin, Guido Oselladore, Felice Federico Casson, Agostino Bonivento, gli stessi Aldo e Dino Ballarin (per non dimenticare il mondo dello sport) o Carlo De Bei, Carlo Medun, Mario Merlin e Poliuto Penzo (per non trascurare quello militare), e molti altri ancora, insieme ad associazioni teatrali, musicali, poetiche e culturali in genere, ma anche religiose ed ecclesiali, sportive e hobbistiche, potrebbero costituire un lungo elenco di figure e di attività di cui – come già delle glorie passate – la città può andare fiera e da cui tutti, comprese le nuove generazioni, abbiamo molto da imparare.

Vincenzo Tosello 

direttore di “Nuova Scintilla”

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