Pensieri al vento

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Liliana Bellemo

Chioggia 2003, pp. 80.

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Descrizione

35-pensierialventoPrefazione
Dopo un lungo periodo in cui si è dedicata – come ama sottolineare – al mestiere di “mamma a tempo pieno” e proprio mentre la vita sua e della sua famiglia veniva segnata da un drammatico evento – la perdita del caro Fiorello – Liliana Bellemo è tornata, da poco più di un anno, alla “poesia”, un campo fiorente che aveva già esplorato qualche decennio prima, cogliendo anche alcuni successi (come ai concorsi poetici di Radio Chioggia Libera o a quello su “S. Valentino” 
- guarda caso, data della sua nascita). 
Ma, l’animo poetico, Liliana – con in tasca solo la licenza di terza media – deve averlo avuto da sempre: nata e vissuta com’è nelle calli di Chioggia, ricche di colori, e insieme teatro di gioie e di dolori, cose tutte che – come si sa – affinano l’animo, rendendolo ancora più sensibile all’ispirazione simbolica. 
Ebbi modo di ascoltarla per la prima volta, di recente, ad una “Festa della donna” – quella che son solite celebrare annualmente, l’8 marzo, all’Associazione “Amici del S. Volto” di Chioggia, tra preghiera, riflessione, canti e simposio conviviale -: rimasi sorpreso e insieme afferrato dalla profondità del pensiero e dalla efficacia metaforica che, per il tramite della parola e del ritmo, rendevano percepibili e quasi tangibili i sentimenti e le immagini, l’afflato mistico e l’esperienza di vita. 
Arrivare ora a pubblicare una silloge di testi poetici è – mi pare di poter dire – più che esito di un legittimo orgoglio, segnale di una disponibilità al dono: “dare alle stampe”, infatti, più che un nuovo e onorato possesso, è uno spossessarsi, affidare anche ad altri, all’altrui giudizio e fruizione, il frutto del proprio animo. E’ segno di un impellente bisogno di comunicare, di allargare l’orizzonte, per offrire a quanti incontreranno queste pagine sensazioni e ricordi: perché anch’essi li vivano, anzi li rivivano reinterpretati e filtrati con i propri. 
Questa raccolta – che si snoda nel semplice ordine alfabetico dei titoli, quasi ad indicare nell’autrice una indifferenziata predilezione per tutte le sue “liriche” -, tra i toni mesti e quelli più speranzosi, fra le descrizioni disincantate di luoghi e di sensazioni, offre tratti di intensa meditazione, sprazzi d’infinito e di eterno, anche incitazioni alla fede… 
Ben volentieri abbiamo dato corso alla stampa di questo volumetto, ritenendo possa tornare utile a molti: anzi, al di là dell’utile – poiché sarebbe sminuire il valore dell’arte poetica riducendola ancora una volta ai parametri utilitaristici che spesso ci soffocano -, possa far volare il cuore e la mente verso orizzonti più vasti e più alti, senza che si dimentichi la concretezza della vita e delle cose. 
Da alcuni testi di Liliana traspare chiaramente la malinconia struggente – ma sempre soffusa di speranza luminosa – del distacco repentino e prematuro dalla persona amata; da altri brani emerge l’immagine matura e a tutto campo della figura femminile, amica sposa e madre interamente dedicata ai suoi e forte punto di riferimento, o invece sfregiata e umiliata dalla violenza e dal sopruso; da altri ancora l’umile passione per la casa, l’interesse curioso per la città, l’attenzione per eventi di attualità più grandi e coinvolgenti: così si alternano liriche intense a gustosi quadretti, gioielli d’introspezione e pennellate descrittive, tenere memorie e forti nostalgie… 
Non mancano poesie “parenetiche”: esortazioni dell’autrice prima di tutto a se stessa, ma anche ad altri che ne vogliano raccogliere il messaggio, non di rado ispirato da testi o commenti evangelici. 
Vanno anche sottolineate l’armoniosità del ritmo, talora a metrica libera, che rende la lettura facile e persuasiva, e la versatilità dello stile, che si esprime con pari creatività nei brani in lingua come in quelli in dialetto (questi opportunamente tradotti con testi protesi alla stessa intenzionalità poetica…). 
Una raccolta, insomma, che meritava d’essere pubblicata e che merita d’essere letta. 
Un grazie a Liliana, che fa vibrare nel nostro cuore e nella nostra mente le corde non sopite dell’animo poetico, che si nasconde – ahimè, solo troppo raramente emergente – un po’ in tutti noi.


Vincenzo Tosello 
Direttore di “Nuova Scintilla”

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