Pettorazza. Storia del territorio, del suo fiume e del suo Santuario

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Questo libro su Pettorazza delinea la storia a partire dagli albori dell’epoca preromana e romana, percorrendo poi le vicende scandendo le epoche, dal primo millennio dopo Cristo, via via di secolo in secolo, analizzando l’evoluzione ambientale, quella politico-amministrativa – legata ai casati Papafava e Grimani e alle successive dominazioni veneziana, francese e austriaca – e soprattutto quella sociale.

Descrizione

Presentazione

Pubblichiamo volentieri questo volume che raccoglie il frutto di approfondite indagini storiche e cartografiche sul territorio di Pettorazza avendo come punto di riferimento e di “approdo” il noto santuario locale della “Madonna delle Grazie”, cui vengono dedicati vari passaggi relativi alla sua origine e al suo sviluppo e soprattutto l’ultima parte, che ne mette in evidenza la storia devozionale.

Don Lucio non è nuovo ad opere di questo genere ed ha comunque posto in più occasioni la sua attenzione sulle vicende di questa porzione del territorio della diocesi di Chioggia, ai confini tra la zona cavarzerana e quella adriese. Recente è il suo studio sulle valli di Cavarzere, Adria e Loreo; ma vogliamo qui ricordare anche l’interessante studio sulla località di Bottibarbarighe e il prezioso volumetto sulle vicende di Passetto come drammatico “ultimo fronte” nel cupo finale bellico del 1945.

Questo libro su Pettorazza ne delinea la storia a partire dagli albori dell’epoca preromana e romana e ne percorre poi le vicende scandendo le epoche, dal primo millennio dopo Cristo, via via di secolo in secolo, analizzandone l’evoluzione ambientale, quella politico-amministrativa – legata ai casati Papafava e Grimani e alle successive dominazioni veneziana, francese e austriaca – e soprattutto quella sociale. A partire dal 1550 entra già in scena quello che si può ritenere il motivo ispiratore dell’opera, cioè il Santuario mariano, di cui si descrive prima l’origine, per soffermarsi, via via, poi, di secolo in secolo, sui legami tra l’edificio sacro, l’intensa e crescente devozione mariana e le vicende socio-religiose della popolazione. La scansione del ventesimo secolo è, in particolare, dedicata più intensamente alla storia del Santuario descrivendo l’incoronazione dell’immagine della “Madonna delle Grazie” nel primo dopoguerra e la ricostruzione del sacro edificio dopo le distruzioni del secondo conflitto mondiale, recuperando la descrizione di numerose grazie attribuite alla Madonna e, infine, presentando una breve illustrazione dei principali aspetti storico-artistici della chiesa attuale.

Tra gli elementi emergenti in quest’opera ci pare di cogliere la fitta serie di citazioni che comprovano una ricerca accurata e puntigliosa, l’abbondante documentazione cartografica che rende più palpabile e visibile l’evoluzione del territorio in quest’ampia zona solcata dal fiume Adige e dagli altri corsi d’acqua, l’accuratezza delle indagini terminologiche e toponomastiche che rivelano lo sviluppo degli insediamenti antropici, l’ampia e puntuale rassegna delle tensioni e delle evoluzioni sociali, come pure delle avverse condizioni in ambito meteorologico e sanitario, che segnano le vicende di una popolazione fondamentalmente povera, ma attiva e industriosa. Per abbondanti tratti del volume – che a volte appaiono preponderanti sull’insieme – il lettore s’incontrerà con le complesse vicende di contese tra nobili e potentati, tra possidenti e popolo; con l’accavallarsi dei poteri politici e di quelli militari; con le interminabili storie di inondazioni, di carestie e di pestilenze (spesso segnalate quasi anno per anno) insieme ai tentativi di bonifica (dalle contraddittorie conseguenze) e ai faticosi sforzi di sopravvivenza – migrazioni comprese – in situazioni sempre precarie, sia a livello economico che a livello sociale.

Di particolare effetto, per una comprensione globale della storia del territorio, è il procedimento adottato dall’autore, che porta avanti, quasi in parallelo, le vicende storiche, sociali, ecclesiali delle due località – Pettorazza Papafava e Pettorazza Grimani – citandole rispettivamente, di volta in volta, accompagnando il lettore a riconoscerne sempre meglio, insieme alle sorti comuni, anche le peculiarità socio-religiose.

Quanto al Santuario e alla devozione mariana ad esso collegata – che, come dicevamo, costituiscono, almeno intenzionalmente, il punto focale della pubblicazione – l’autore, avvalendosi di altre pubblicazioni, ma ricorrendo anche a documentazione d’archivio, ne offre una storia sintetica e globale, pur sempre suscettibile di approfondimenti e di ulteriori aggiornamenti.

Nella conduzione dello studio e nella stesura del lavoro ci pare di notare, inoltre, in don Lucio una sincera “empatia”, che egli ha maturato nella frequentazione di questi luoghi e di queste comunità e, in modo speciale, una propensione cordiale verso la devozione mariana che si è affermata in queste plaghe plasmandone, in certa misura, la gente e persino l’ambiente.

Per una imprevedibile coincidenza o per un disegno della Provvidenza, il volume esce quasi in contemporanea con l’affidamento al nostro don Lucio Pollini del Santuario medesimo, di cui egli diventerà custode sollecito e appassionato, oltre che “esperto”, mentre viene chiamato a collaborare con il suo ministero appunto nell’Unità pastorale di Pettorazza.

don Vincenzo Tosello, direttore di “Nuova Scintilla”