Descrizione
Prefazione
“La parola educazione, come altre parole, sembra diventata un ‘oscenità di cui è bene non parlare in pubblico, per limitarla all’ambito del privato, come le parole amore, valore, vita; come tutto ciò che riguarda i confini tra la vita e la morte, il senso profondo dell’esistenza.
Meglio parlare di istruzione: sappiamo tutti di che cosa si tratta o almeno crediamo di saperlo.
L’istruzione ha a che fare con dei processi in cui la personalità non è coinvolta, nei suoi dinamismi profondi e nei valori che l’attraggono e l’orientano.
Per questo si preferisce non parlare di educazione, che chiama in causa l’essere dell’educando e dell’educatore, non meno che il dover essere, secondo la concezione che entrambi maturano in proposito”.
Questa citazione dall’intervento del prof. Luciano Corradini, chiamato nel frattempo a presiedere il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione, permette di cogliere il significato e l’opportunità che rappresenta, a più di tre anni dallo.svolgimento del Convegno «Processo per reato in educazione», la pubblicazione degli Atti.
Se, come è vero, la censura della parola educazione è un dato di fatto, il richiamo al reato, al confine tra il lecito e l’illecito, il guardare in faccia senza paura le forme distorte di rapporto educativo, lungi dal voler sollecitare un atteggiamento di criminalizzazione nei confronti di chi, genitore o insegnante, esercita comunque una funzione educativa, diventa una utile provocazione a interrogarsi e a dialogare sulla grave responsabilità che genitori e insegnanti hanno nell’introdurre le nuove generazioni nella realtà.
Questo, mi pare, il senso del Convegno e questa l’utilità dell’uscita del presente volume.
Credo, allora, che si debba riconoscenza al prof. Umberto Ruggeri, alla cui sensibilità e alla cui costanza vanno essenzialmente ricondotte sia la realizzazione del Convegno che la pubblicazione degli Atti.
Luigi Boscolo Bielo
Presidente del Distretto Scolastico n° 56
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