Quel leggendario Clodia… e gli anni ruggenti del Sottomarina

18,00

AA. VV.

Chioggia 2010, pp. 178

Descrizione

70-Quel-leggendario-ClodiaPresentazione

Pubblichiamo con piacere questo volume dedicato alla storia del calcio nostrano. Il calcio, come tutto lo sport – e in qualche modo, almeno a livello popolare in Italia, più di ogni sport – fa parte della vita e dunque fa parte della storia. Già, la storia non fatta solo di guerre e di grandi personaggi, ma la “storia vera”, quella che si snoda nello scorrere delle generazioni e si alimenta della vita quotidiana della gente e dei popoli, delle loro fatiche e delle loro conquiste, dei loro successi e degli insuccessi, delle aspirazioni e delle realizzazioni, sempre spinti da un’energia di crescita e di progresso, nonostante le battute di arresto o le inevitabili defaillance.

Sport come paradigma di vita – e dunque di storia – per molti aspetti! In questo volume se ne può cogliere qualcuno, grazie all’acribia dei ricercatori e alla passione degli estensori, che hanno fatto riemergere dalle vecchie carte e dai reconditi angoli della memoria uno spaccato di vita cittadina che ha rappresentato molto, a livello popolare ma non solo, nei decenni ruggenti del secolo scorso.

È curioso notare che tra i pionieri del calcio chioggiotto ci furono persone acculturate – studenti universitari, poi dottori e professori – che dunque vedevano anche nella popolare attività calcistica un’espressione di crescita culturale, personale e cittadina. Né fu solo uno sguardo settoriale, poiché la prima “Società Sportiva”, appunto quel “Clodia” di cui ricordiamo i 90 anni della fondazione, era in realtà originariamente soprattutto una “Polisportiva”, attenta cioè alle varie discipline su cui incentrare le attività dei soci e a cui orientare le nuove leve. Tra gli scopi statutari si vedono citate infatti attività sportive e varie come il ciclismo, il motociclismo, il podismo, la scherma, il nuoto, l’atletica, la caccia. Se poi la “Società” si concentrò e specializzò nel calcio (più comunemente foot-ball agli inizi) – ed è di questo specifico accattivante sport che qui si vuol parlare – non si trascurarono nel territorio anche le altre specialità, cui venne dato forse alterno spazio ma che si svilupparono significativamente in vari ambiti fino ad una articolata varietà e ricchezza, constatabile con qualche orgoglio al tempo attuale. L’occhio e la sensibilità dello storico, infatti, sanno scavare nel passato con lo sguardo che non ignora il presente, ricavandone anzi prospettive utili anche per il futuro.

È comunque sempre bello, istruttivo e costruttivo, riandare alle radici di una storia e di un evento: riuscire a narrarlo il più possibile fedelmente, documentandosi al massimo – com’è il nostro caso – e facendo emergere fatti e persone, quasi sbalzati dalla nebbia dei ricordi in apposite cornici, per consegnare il tutto al lettore, che ne saprà trarre giovamento. Sarà piacevole e avvincente – e a tratti anche quasi una sfida – ripercorrere date e nomi; accostare e approfondire profili e vicende di personaggi noti e meno noti, calciatori, allenatori, presidenti ecc.; leggere biografie e interviste, cronache e relazioni, referti e sanzioni; compulsare e spulciare stagioni, calendari, gol, punteggi e classifiche – dopo la ‘mitica’ “Igea” – dagli anni ’20 della storica fondazione del (o ‘della’) “Clodia” e poi dal ‘59 con la fondazione del “Sottomarina Lido”, fino all’anno vertice del 1971 (anno della discussa, ma produttiva, “fusione” delle due società).

Per noi è motivo di ulteriore soddisfazione constatare che tra i documenti non secondari di questa “storia” c’è a pieno titolo il nostro settimanale. Anzi, è anche questa la ragione per la quale abbiamo volentieri accolto l’onore e l’onere (per altro ben condiviso dagli sponsor, che ringraziamo) della presente pubblicazione. Del resto, “Nuova Scintilla” ha accompagnato (e accompagna) fedelmente la vita, tutta la vita nei suoi vari aspetti – e dunque, appunto, la storia – del nostro territorio, in particolare di Chioggia e Sottomarina, in tutti questi decenni (ormai quasi sette). A dire il vero, l’attenzione specifica per il settore sportivo in genere e per quello calcistico in specie è venuta affermandosi solo gradualmente, ma è maturata poi cordialmente, promuovendo a piena dignità di cronaca – e di storia – proprio questa specifica attività ludico-sportiva che ha via via catalizzato l’attenzione e gli interessi di numerosi sostenitori e, in un certo senso, della città intera; aprendosi infine ampiamente – il nostro giornale – anche allo sport dell’intero territorio diocesano, dal Cavarzerano al Polesine.

Cronache e commenti saltuari sul calcio chioggiotto risalgono ai primi anni ’60, ma dalla metà del decennio si avvia un’attenzione costante nel registrare per i lettori le gesta dei beniamini del Clodia e poi anche del Sottomarina: sono i tempi delle firme Caesar (Cesare Mantovan?), Giulio Doria, O. V. (don Oscar Voltolina), ma anche di Pierluigi Salvagno e poi Doreli (don Lino Rebellato), Oscar e Carso (sempre don Oscar), e altri ancora. Un’attenzione che è continuata negli anni successivi alla fusione, si potrebbe dire con ancora maggiore passione, con le stesse firme e infine, da quasi tre decenni – nella pagina ormai totalmente dedicata allo sport -, con la nota presenza del nostro attuale fedelissimo corrispondente Daniele Zennaro, che ci offre di settimana in settimana una attesa finestra sulle vicende del Chioggia-Sottomarina e una puntuale rassegna di tutte le formazioni calcistiche del territorio, senza trascurare, all’occorrenza, notizie di altre discipline sportive (sulle quali, comunque – come pure per le squadre calcistiche del restante territorio cui si rivolge il settimanale diocesano, oltre che per quelle regionali più blasonate –, non mancano altre valide e fedeli collaborazioni giornalistiche, apprezzate dai lettori).

Oggi, è innegabile, l’attività sportiva è cresciuta e si è articolata ampiamente – si dovrebbe dire nel bene e nel male; ma a noi preme soprattutto puntare sul bene, pur senza ignorare le insidie ricorrenti – anche in città, come a livello nazionale e territoriale. La polisportiva “Clodia” già allora portava in nuce questa passione variegata e poliedrica per tutto il mondo sportivo: oggi al nuoto, al ciclismo, al podismo, all’atletica ecc., si sono andati aggiungendo in modo sempre più accattivante e aggregante, sia in ambito maschile che in ambito femminile, il volley e il beach volley, le varie arti marziali e il kayak, la ginnastica e l’arrampicata, ecc., in un discreto fiorire di società sportive e in una progressiva apertura di palestre e di piscine, pubbliche e private, che attualmente offrono ampie possibilità per l’attività sportiva in generale o semplicemente per il fitness, l’allenamento, il mantenimento… Ed offrono pure, anzi ancor più meritoriamente – è necessario sottolinearlo, incoraggiando -, una fucina di positiva aggregazione e di sana educazione per le nuove generazioni.

Alla base si riscontra una maggiore cura del corpo (non sganciata, riteniamo, dalla cura della persona nel suo insieme, compresi gli aspetti socioculturali e spirituali), anche in questo aspetto di educazione sana e salutare che diventa positiva condizione – nei minori come negli adulti e persino negli anziani – per comportamenti più salubri e dunque per un migliore stato di salute, a beneficio del singolo e della comunità nel suo insieme.

Nella sua duplice dimensione, individuale e/o collettiva, lo sport svolge una funzione importante nella vita delle persone e dei gruppi sociali. Il calcio si colloca nella ricca e variegata sfera degli sport collettivi e per questo è da sempre il privilegiato della passione popolare. Farne e diffonderne la storia locale è dunque un servizio meritorio per la vita di una città come Chioggia, che ha vissuto fasi alterne anche in questo specifico ambito. Dall’attività pionieristica e poi da quella più organizzata dei primi decenni, con l’aggregazione concreta e ideale attorno ad un’unica squadra di calcio (lo storico “Clodia”), si è passati a due formazioni (con la fondazione del “Sottomarina”) in qualche modo alternative e antagoniste eppure ben avvezze a significativi traguardi; e si è arrivati poi opportunamente alla fusione – terminus ad quem di questo volume – nell’Union Clodia Sottomarina, oggi Chioggia Sottomarina; nel frattempo una nuova società ha rinverdito per sé, con buon successo, il nome esclusivo del Sottomarina. C’è chi già parla di ulteriore fusione o comunque di più stretta collaborazione in città, non solo nel calcio ma anche in altre specialità come ad esempio il volley. Mentre auguriamo al mondo sportivo nostrano le scelte migliori per il maggior bene della collettività, ci sentiamo, a nome di tutti, di ringraziare chi ha offerto l’occasione, appunto con questa fitta e preziosa pubblicazione, di conoscere il passato per riflettere sul presente e programmare al meglio il futuro.

Chioggia, 4 maggio 2010

Vincenzo Tosello

Direttore di “Nuova Scintilla”

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