Tra notizie e ricette a cura del Maestro della Ristorazione cav. Giuseppe Ardizzon

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con prefazione di V. Tosello e appendice di dietologia del prof. G. Amadori, Chioggia 2005, pp. 378.

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Descrizione

46-tra-notizie-e-ricettePrefazione

Per il cavalier Giuseppe Ardizzon la cucina è prima di tutto una passione, ma insieme è anche un’arte, un modo di comunicare e una maniera di accogliere.
Una passione, innanzitutto: e lo si capisce standogli vicino, sentendolo parlare e descrivere le sue ricette, vedendolo operare ai fornelli o porgere i suoi capolavori. E’ la passione e l’amore che lo hanno spinto e sostenuto, anzi lo spingono e sostengono, nella sua attività di cuoco espertissimo. Lo scrive egli stesso in uno dei suoi vari volumetti pubblicati per le nostre edizioni: “Ho amato tutte le cose che ho fatto e l’entusiasmo era sempre condito da quell’ingrediente principale che si chiama amore”. Passione che lo ha caratterizzato per tutta una vita, passione che ha inteso – e in moltissimi casi ci è riuscito – propagare anche ad altri, quasi un contagio, nei suoi accattivanti corsi di cucina o attraverso i numerosi libri di ricette che hanno costituito un autentico itinerario, per inesperti o provetti, di introduzione alla bellezza e al fascino dell’arte culinaria.

Ed ora, con quest’ultima pubblicazione – che potremmo definire quasi una “summa” del settore, tanta è la consistenza numerica e tanta la sobria elevatezza delle proposte – vuole ancora attrarre altri nel piacevole e sano vortice di questa passione, dei cui frutti poi tutti, proprio tutti quando se li vedono in tavola, sono pronti a rallegrarsi. 
Ma per lui questa è anche e certamente un’arte, appunto l’arte culinaria, tra le più sopraffini e le più esigenti delle arti, che deve sottostare al giudizio di tutti e in ogni momento, che deve produrre continuamente e più volte al giorno, che si presta alle più svariate interpretazioni, eppure non può essere senza regole chiare e imprescindibili. Un’arte da studiare e da imparare, da sperimentare e da trasmettere, un’arte da vivere e da gustare, da conoscere a fondo e pur sempre da inventare; un’arte che risponde a criteri precisi e classici attingendo a tradizioni antiche, ma che sempre deve rinnovarsi per incontrare le attese della gente e per suscitarne altre di imprevedibili.

In questo – lo sa bene chi lo conosce e auguriamo agli altri di poter presto constatare di persona – il cavaliere è un maestro consumato che ha dispensato indicazioni e suggerimenti un po’ a tutti e dappertutto nei lunghi anni della sua “carriera”, sulla breccia professionistica (nei locali più à la page) come nelle svariate circostanze più informali (fosse nelle anguste cucine dei campiscuola o nelle ariose retrovie dei buffet all’aperto, ma anche, per chi l’ha potuto provare, dalla cucina di casa). Maestro che – come appare evidente dalle sue pubblicazioni a ritmo serrato – non tiene gelosamente per sé le “formule magiche”, ma punta a renderne partecipi quanti più possibile.

Quella della “comunicazione” è infatti l’altra caratteristica con cui si presenta nel cav. Ardizzon la sua passione culinaria. Comunicare i contenuti della sua conoscenza, ma comunicare anche direttamente con la gente attraverso il variegato prodotto del suo lavoro: creare comunicazione che diventa – oseremmo dire – una speciale forma di comunione, quella che viene appunto dall’amore e dalla compartecipazione. Mentre lavora ai fornelli o mentre gira per i tavoli, ma anche, più semplicemente, quando accoglie degli ospiti in casa, il cavaliere trasmette simpatia, e gli si perdona volentieri qualche punta di legittimo orgoglio perché si vede che lo fa col desiderio di rendere tutti più allegri e più contenti. Gustando i suoi piatti – e magari anche solo leggendo, o applicando, le sue ricette – si avverte il tocco amorevole di uno che crede al valore umano di questa forma elementare, eppure inderogabile e perenne, anzi necessaria, di comunicazione.

Il cibo è ciò che ci mette in comunicazione simbiotica con gli altri regni della natura, da quello vegetale a quello animale, da cui ricaviamo forza vitale; e allo stesso tempo il prendere cibo ci mette in comunicazione “simpatica” tra noi ad ogni livello e in ogni circostanza, superando schemi e distanze così presenti in altri ambiti. Del resto, un altro più grande Maestro volle scegliere proprio il cibo – alludiamo, s’intende, a quello eucaristico – come strumento di comunicazione e comunione addirittura tra gli uomini e Dio. Bepi, in qualche modo, ci ricorda e ci fa capire anche un po’ tutto questo attraverso la sua arte appassionata.
Cosicché possiamo davvero dire che ci sentiamo amichevolmente accolti da lui attraverso le sue innumerevoli ricette, o meglio, grazie all’amore e alla passione che egli vi infonde. Nella citata premessa a quel suo libretto precisava ancora che “tutta la cucina è un atto d’amore (…): amore per i famigliari, gli amici, gli ospiti”, e ribadiva che “questo, i famigliari, gli amici, gli ospiti lo capiscono senza dubbio”. E’ assolutamente spontaneo percepire lo spirito di accoglienza che anima lo stile del cav. Ardizzon: i gesti e le premure, le parole e le esclamazioni, che talora possono anche apparire esagerate, in realtà sono il modo più immediato di esprimere l’intima gioia di stare insieme ad amici e il piacere di farli contenti. In qualche modo, sfogliando questo ricco volume, avvertiamo l’accoglienza che egli virtualmente vorrebbe riservare a ciascuno: non potendolo materialmente, rende possibile, a chiunque voglia condividere le “magiche formule” di queste pagine ariose, la percezione di un’accoglienza cordiale, come se egli fosse in casa nostra o noi a casa sua.

Probabilmente questo volume non sarà l’ultimo, ma vuol collocarsi al culmine dell’itinerario fin qui compiuto dal nostro e significativamente ciò avviene in occasione del sessantesimo anniversario di fondazione del settimanale diocesano “Nuova Scintilla”, al quale il cavaliere collabora da oltre vent’anni, dopo aver offerto negli anni passati la sua apprezzatissima collaborazione anche all’altro strumento diocesano di comunicazione, quella Radio Chioggia Libera che, anche grazie alle sue seguite ricette, fu emittente popolare e amata nel territorio.
Grazie al nostro Cavaliere, grazie alla sua davvero gustosa passione!

Don Vincenzo Tosello
Direttore di “Nuova Scintilla”

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