Vent’anni di storia nelle pagine del settimanale della diocesi di Chioggia “Nuova Scintilla” (1945-1965)

10,00

con presentazione di Angelo Ventura, Chioggia 2005, pp. VIII, 396, fuori testo 32.

Descrizione

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Il 23 dicembre 1945, vigilia di Natale nel mondo appena uscito dall’immane tragedia della guerra, usciva il primo numero della “Nuova Scintilla”, settimanale della diocesi di Chioggia. Un unico foglietto di sole due pagine, com’erano allora molti giornali, che ci riporta al clima difficile di un dopoguerra ancora sconvolto dalle conseguenze del conflitto e carico di angosciose incertezze per l’avvenire, mentre si avviavano i primi passi verso la ripresa della vita. Limitato è lo spazio e dimessa la veste, ma ampio sin d’ora e ben articolato l’orizzonte che offre ai suoi lettori. Con la fine dell’anno – si legge nella notizia di spalla – finirà anche l’amministrazione alleata dell’Alta Italia, che ad eccezione della Venezia Giulia e della provincia di Udine passerà sotto l’amministrazione italiana. Intanto giungeva notizia che il governo francese avrebbe rinunziato alle sue rivendicazioni sulla Valle d’Aosta.

Del trattato di pace con l’Italia, s’informava in altra parte del foglio, si discuterà nella conferenza dei ministri degli esteri dei quattro Grandi, riunita a Mosca. “Si parlerà naturalmente della bomba atomica, di cui tutti si mostrano spaventati e che tuttavia non impedirà un’altra guerra a scadenza più o meno lontana”.  Una nota di pessimismo che si riverbera anche nell’editoriale programmatico: “c’è oggi e ci sarà per lungo tempo ancora uno strascico di risentimenti e di odio e lo spirito di violenza […] continuerà ad agitare i cuori di molti”. Il settimanale era e doveva restare un giornale “religioso-morale”, non si sarebbe immischiato in questioni politiche che possono dividere gli animi, ma non avrebbe taciuto quando fossero in gioco “i principi della fede e della morale cristiana che sono alla base della nostra civiltà”: un proposito che di fatto si tradurrà nel costante impegno a sostenere l’unità politica dei cattolici nel partito della Democrazia cristiana. La benedizione del vescovo al nuovo settimanale diocesano, l’annuncio del radiodiscorso natalizio del papa, la celebrazione a Trento del IV centenario del Concilio, la lettura del Vangelo domenicale esprimono la partecipazione alla vita e alla liturgia della Chiesa. Ma altrettanto ampia e forse più viva è l’attenzione rivolta alla realtà locale: alla vita della comunità ecclesiale diocesana, naturalmente, come l’inaugurazione del primo riparto degli Esploratori cattolici e la promettente ripresa di attività della Gioventù femminile di Azione cattolica; ma anche alla vita sociale ed economica del territorio.

E’ significativo che la pagina intitolata “Meridiano di Chioggia” si apra con un ampio articolo dedicato agli ingenti danni subiti durante la guerra dalla marina peschereccia, principale risorsa, con l’agricoltura, dell’economia chioggiotta; seguito dalla cronaca della drammatica avventura di un motopeschereccio scampato all’incontro con cinque mine magnetiche, staccatesi dagli ormeggi a causa del forte vento, evitate con una brusca manovra che costava la vita a un marinaio.

A questa impostazione la “Nuova Scintilla”, giunta quest’anno a celebrare il 60° anniversario della sua fondazione, resterà sempre fedele. Per il popolo dei credenti una finestra sul mondo e sulla vita nazionale, una tribuna dove ascoltare il magistero della Chiesa e la voce dei suoi pastori; ma anche un organo di informazione attento a seguire e discutere le vicende e i problemi che coinvolgono in tutti i suoi aspetti la vita delle comunità locali. Per gli studiosi una fonte preziosa e fondamentale per la storia della diocesi e della società civile del territorio. Quasi un “archivio” della storia locale, come la definisce Vincenzo Tosello, don Vincenzo per tutti, anche all’Università di Padova, dove la sua personalità, semplice e cordiale nel tratto, esemplare per impegno di studioso, era circondata di rispetto e simpatia. E in effetti questo suo importante lavoro rappresenta anche in parte una sorta di inventario ragionato di questo singolare “archivio”, strumento efficace e insostituibile per ogni studioso che intenda dedicarsi alla storia contemporanea di Chioggia e del suo circondario; utile anche per approfondire taluni aspetti della storia economico-sociale e politica, nonché della Chiesa e del movimento cattolico della regione veneta, di cui la diocesi clodiense rappresenta un caso significativo.

Rivisitando vent’anni di storia attraverso le pagine della “Nuova Scintilla” l’autore offre una testimonianza minuziosa e suggestiva, in presa diretta, di come quegli anni per tanti versi drammatici e decisivi furono visti e vissuti in una diocesi periferica, senza grandi centri urbani, con larga prevalenza di ceti popolari: contadini, braccianti, pescatori e piccoli artigiani. Non è una semplice cronaca. Don Vincenzo è uno studioso serio e obiettivo, che si attiene alle fonti – non solo le pagine del settimanale, ma anche quelle del Bollettino della Diocesi, i documenti dell’Archivio diocesano e del giornale e le testimonianze orali dei protagonisti –, e non manca di riferirsi al contesto storico, ricorrendo a una aggiornata bibliografia storiografica.

Sotto un altro profilo l’opera appartiene a pieno titolo alla storia del giornalismo, e in particolare rappresenta un importante contributo allo studio della stampa diocesana. Non solo per l’ampia e analitica esposizione dei temi trattati dal periodico. Spicca in proposito la parte prima, dedicata alla storia e agli aspetti tecnici e organizzativi del settimanale. Sono capitoli scritti con tutta la competenza e la passione dell’autore, che da oltre un ventennio, dal 1982, regge la direzione della “Nuova Scintilla”. Anche per questo, l’opera di Vincenzo Tosello si raccomanda all’attenzione degli studiosi, ma pure a un più largo pubblico di lettori: a quanti vorranno così rievocare vicende ormai lontane di cui erano stati testimoni partecipi, e ai giovani delle nuove generazioni, che recuperando la memoria di quel tormentato periodo potranno meglio comprendere il tempo presente e i grandi progressi compiuti in oltre mezzo secolo dall’Italia democratica e repubblicana.

Angelo Ventura

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