Mons. Giovanni Battista Piasentini

10,00

Simone Zocca 

Alcuni aspetti del suo ministero episcopale a Chioggia dal 1952 al 1976

Chioggia 2008, pp. 228.

Descrizione

66-monsgiovannibattistaPrefazione

Pubblichiamo volentieri questo denso studio sulla figura di mons. Giovanni Battista Piasentini, che fu vescovo della nostra diocesi per quasi un quarto di secolo, praticamente l’intero penultimo quarto del secolo XX, improntando la vita della nostra chiesa locale della sua forte personalità e della sua grande passione pastorale.
Il lavoro, che consiste nella tesi di licenza in teologia pastorale, riveduta e aggiornata dall’autore per la stampa, si presenta con una solida struttura, corroborata da una ricca documentazione.

Dopo la necessaria nota biografica sul grande vescovo – percorrendone in modo essenziale l’itinerario formativo e pastorale, senza trascurare di approfondirne le radici nel solco della Congregazione delle Scuole di Carità Cavanis, alla cui famiglia religiosa Piasentini apparteneva, accennando brevemente alla sua prima esperienza episcopale ad Anagni – don Simone Zocca offre anche un sintetico quadro complessivo della storia della diocesi clodiense, soffermandosi quindi in modo globale sul ministero episcopale di mons. G.B. Piasentini.

Segue l’approfondimento di due specifici ambiti dell’opera clodiense del vescovo veneziano — espressamente enucleati dalle molte tematiche possibili, uno riferito al presbiterio, e specificatamente al seminario, al rapporto con il clero e quindi alla pastorale vocazionale; l’altro relativo alla grande mole di opere realizzate nel quadro di una riorganizzazione intelligente ed efficace dell’intera diocesi, specie delle zone più periferiche. Nell’ultimo capitolo l’autore propone alcuni “spunti per una lettura teologico pastorale” deducendoli dall’indagine e dai risultati esperiti in quegli stessi settori, cioè in quello del rapporto con il seminario e con il clero, interrogandosi su “quale formazione pastorale e quale modello di presbitero” vi soggiacesse; e poi in quello della riorganizzazione della diocesi chiedendosi quale fosse il rapporto fra chiesa e mondo al quale si ispirava il pastore Piasentini.

Don Simone azzarda, infine, anche qualche indicazione per il presente e il futuro della pastorale diocesana, che, sollecitata dai nuovi tempi e dalle nuove istanze, può trovare ispirazione ideale nella passione episcopale di mons. G.B. Piasentini, aggiornandone, certamente, le scelte, ma recuperandone il “fervore nello spirito” che caratterizzò il suo grande episcopato.
Lo studio si avvale anche di due eloquenti appendici, la prima costituita da interessanti testimonianze di nostri presbiteri sulla figura del vescovo Giovanni Battista come da loro direttamente percepita, l’altra consistente nella corposa e completa elencazione di tutto il materiale inedito relativo alla figura e al ministero di Piasentini contenuto nelle quasi centocinquanta buste raccolte nel Fondo Vescovi dell’Archivio diocesano di Chioggia e nelle dieci di omiletica conservate nell’archivio storico della Congregazione dei Padri Cavanis a Venezia. Questa dettagliata elencazione, in particolare, costituisce un prezioso e preliminare supporto anche per ulteriori studi sul grande vescovo clodiense.

Al compiacimento dell’editrice nel pubblicare questo volume si aggiunge l’adesione mia personale nel vedere fatta oggetto di attenta disamina e al tempo stesso di cordiale e devoto apprezzamento la figura e l’opera di un pastore anche da me ben conosciuto e profondamente amato. Mi unisco con convinzione a questo segno di stima per la memoria del vescovo Piasentini, le cui spoglie mortali riposano nella chiesa cattedrale, davanti all’altare dove quotidianamente celebro l’eucaristia e in ricordo del quale ho avuto l’onore di promuovere definitivamente, incontrando l’assenso delle autorità diocesane, l’erezione di un monumento marmoreo nello stesso presbiterio.

La paternità che sperimentai in Piasentini quando io fanciullo fui amorevolmente ospitato nella “sua” colonia “Clodiensis Stella Maris” sul colle Pederore a Feltre, e che ancora percepii con singolare serenità negli anni del Seminario e infine vissi intensamente con la sua imposizione delle mani per la mia ordinazione sacerdotale insieme ad altri due confratelli, è ricordo troppo forte per essere sottotaciuto. Ma quella paternità – forse non sempre così tenera, ma sempre convinta ed oblativa – egli esercitò verso moltissime persone, ed anzi, con affetto e passione centuplicati, verso l’intera e cara comunità diocesana, a cui si sentiva “mandato” e a cui si dedicò senza risparmio.

Sempre presente, attento e operoso; costantemente animato da spiritualità severa e profonda; rigoroso nella disciplina con sé e con gli altri; ciecamente e docilmente fedele ai pontefici come al Signore; teso a rafforzare nei chierici e nei presbiteri la scelta radicale per Cristo e per la Chiesa; sollecito, fino all’estremo, del bene spirituale delle anime a lui affidate; premuroso, contro ogni ostacolo, della condizione anche materiale delle popolazioni provate da storici e ricorrenti disagi; umilmente supplice verso quanti potevano soccorrere alla causa degli ultimi; amorevole, pur senza sdolcinature, verso i piccoli e i poveri; vigile, fino all’impopolarità, sulle condizioni e sulle scelte morali dei giovani; forte, fino ad apparire duro, nelle indicazioni e nelle scelte da comunicare agli adulti, preti o fedeli, autorità o cittadini; determinato, fino a sembrare altero, nelle decisioni più difficili quand’anche coinvolgessero problematicamente persone o gruppi; profondo quanto facondo nel proclamare il Vangelo e i dogmi della fede; strenuo difensore dei diritti della Chiesa e di quelli dei lavoratori; indefesso nel propugnare i “sani principi” e nel fustigare i “mali costumi”; radicato tenacemente nelle impostazioni tradizionali, ma poi serenamente e rispettosamente aperto alle novità conciliari; devoto, fino alle lacrime, all’Eucaristia e alla Vergine Maria, al Sacro Cuore e al “Sangue prezioso”… Questi ed ancora altri tratti della sua personalità di uomo, di religioso e di pastore, segnata dal suo carattere come dalla sua esigente ascesi, emergono anche dal presente lavoro che si concentra su alcuni specifici ambiti del ministero episcopale di Piasentini, facendocene percepire la forte fibra e la grande passione. Ancora altri capitoli attendono di essere scritti sulla figura e sulla vita, sulla parola e sull’opera del nostro vescovo Giovanni Battista.

A lui, intanto, nel 20° anniversario della morte, l’omaggio di queste preziose pagine; ai lettori il dono di questo valido studio e all’autore il grazie nostro e della diocesi.
Chioggia, 31 agosto 2007

don Vincenzo Tosello
Direttore di “Nuova Scintilla”

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